10 giorni tra Spagna e Francia
Alla scoperta di Valencia attraversando la Francia del sud e facendo tappa a Barcellona
Matteo
secondo giorno
25 aprile
venerdì mattina
Partiamo verso la Francia usciti dal lavoro giovedì 24 aprile. Dopo una sosta notturna al confine italiano, riprendiamo il viaggio di primo mattino verso Montpellier. Benché sia solo una tappa intermedia verso Valencia, le poche ore trascorse qui ci convincono a programmare un futuro ritorno per scoprire meglio la città ed il suo territorio.
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terzo giorno
26 aprile
sabato
Ripartiamo di mattina presto verso Barcellona, la nostra seconda tappa. Nel primo pomeriggio siamo già parcheggiati e pronti ad esplorare la metropoli spagnola. Nonostante le visite precedenti, Barcellona continua a sorprenderci con qualcosa di cui innamorarsi ogni volta.
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quarto, quinto e sesto giorno
27 aprile
domenica sera
Domenica mattina ci concediamo un riposo maggiore, poi partiamo verso Valencia facendo una breve sosta per il pranzo. Prima di raggiungere il campeggio, ci fermiamo alle Grotte di San Josep. Arriviamo al campeggio dopo cena. Trascorreremo alcuni giorni a Valencia per esplorare la città e le sue numerose attrazioni.
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settimo e ottavo giorno
nono giorno
02 maggio
venerdì
Oggi ci aspettano circa 500 km fino a Nîmes. Partiamo di primo mattino e arriviamo nel pomeriggio in questa splendida città francese. L’arena, il tempio e le passeggiate nel centro storico ci riportano indietro nel tempo. Qui, come a Tarragona, riconosciamo l’impronta indelebile dell’Impero Romano: quella continuità culturale che, unificando il bacino mediterraneo sotto una stessa civiltà, ha tessuto i fili comuni dell’Europa moderna. Due città, due paesi, ma un’eredità condivisa.
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decimo giorno
03 maggio
sabato
Ormai è tempo di tornare. Gli ultimi 600 km che ci separano da casa scorrono veloci, ma i nostri pensieri rimangono sospesi tra le strade percorse. Portiamo con noi i ricordi di Montpellier e Barcellona, le meraviglie sotterranee di San Josep, l’energia di Valencia e la maestosità di Tarragona e Nîmes. Ma soprattutto, portiamo l’eredità silenziosa di Roma: quel filo invisibile che lega il Mediterraneo intero, ricordandoci che sotto la superficie delle nostre diversità europee ed arabe (parleremo presto del viaggio sulla sponda a sud del Mediterraneo) scorre un’identità condivisa, costruita duemila anni fa. Tornando a casa, comprendiamo che questo viaggio non è stato solo un’evasione, ma un ritorno alle radici comuni che ci uniscono.




