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Quando decidi di lasciare Verona e puntare verso nord-ovest, seguendo le curve che salgono dolcemente verso le colline della Valpolicella, non stai semplicemente guidando verso un’altra cantina turistica. Stai per entrare in uno dei luoghi dove la civiltà del vino veneto si è forgiata attraverso duecento e cinquanta vendemmie, dove l’errore felice di un capo-cantina distratto del 1936 si è trasformato in una delle eccellenze enologiche mondiali. Masi—il cui nome deriva dal “Vaio dei Masi”, la piccola valle nel cuore della Valpolicella Classica—ti aspetta con le sue cantine sotterranee e i suoi fruttai pieni di uve in appassimento, per raccontarti il segreto più affascinante della viticoltura romana: come trasformare uva in miracolo attraverso il tempo, la pazienza e la gravità.

Dal Centro di Verona a Masi: Abbandonare la Città per le Colline

Lasciata l’Area Sosta Camper Porta Palio, il percorso verso Masi è un viaggio di soli 30-35 chilometri che separa completamente il frastuono urbano dalla quiete rurale della Valpolicella. Da Verona, prendi la Tangenziale Nord (uscita Verona Nord), quindi l’autostrada A22 del Brennero verso nord per circa 10 chilometri. All’uscita Verona Nord prosegui in direzione Valpolicella per altre strade dolci e ondulate che seguono i corsi d’acqua naturali: il Negrar, il Marano, il Fumane—torrenti che scavano le valli che danno il nome alle sotto-zone della Valpolicella Classica.

La buona notizia per chi viaggia in camper: la Cantina Masi dispone di un ampio piazzale dove è possibile sostare il camper stesso durante la visita. Non dovrai cercare parcheggi improvvisati o percorsi complessi; il piazzale antistante la tenuta Serego Alighieri (punto di incontro per le visite) è comodo e specificamente attrezzato per accogliere i visitatori motorizzati. Proprio questo lo rende una tappa naturale per chi viene da Verona e prosegue verso nord: parcheggi il camper, visita, degusta, e riparti quando sei pronto.

Il paesaggio durante il tragitto è un preludio a ciò che vedrai: campi di viti disposte in pergolette veronesi che disegnano geometrie sulle colline, i Monti Lessini che si ergono a nord come una barriera naturale contro i freddi venti settentrionali, e ogni tanto una villa veneta tra gli ulivi, ricordo di secoli di prosperità agricola.

La Storia di Masi: Duecento Anni di Passione Familiare

Prima di mettere i piedi in cantina, è essenziale capire di quale eredità stai per essere ospite. Nel 1772, la famiglia Boscaini acquista il primo vigneto nel “Vaio dei Masi”—una piccola valle con esposizione sud-ovest, su terreni vulcanici ricchi di minerali che ancora oggi danno ai vini una verve minerale inconfondibile. Non era un’acquisizione casuale: il terreno, l’altitudine (fra 100 e 400 metri sul livello del mare), la ventilazione naturale, tutto parlava di eccellenza.

Da allora fino a oggi—2025—la stessa famiglia guida l’azienda. Siamo alla sesta e settima generazione della famiglia Boscaini. Sandro Boscaini, presidente attuale, è soprannominato “Mister Amarone” non per vanità ma per merito: ha contribuito a trasformare un vino locale in un’icona del Made in Italy riconosciuta in oltre 120 paesi. Nel 2022, la famiglia ha celebrato la 250esima vendemmia nei vigneti originari—una ricorrenza che pochi gruppi vinicoli italiani possono vantare.

Ma la vera storia di Masi è la storia dell’Amarone stesso: un vino che quasi non esiste, che nacque da un errore, e che poi divenne inevitabile.

Masi Costasera Amarone Classico

appassimento delle uve

L’Amarone: Quando l’Errore Diventa Eccellenza

La Valpolicella è sempre stata, per due millenni, la terra del Recioto—un vino dolce, vellutato, prodotto da uve appassite secondo una tecnica romana risalente a Cassiodoro nel IV secolo, che chiedeva al proprio tavolo il “mosto invernale, freddo sangue delle uve”. Il Recioto era il vino di Pasqua, il vino dolce per celebrare.

Ma intorno al 1936, nella Cantina Sociale Valpolicella, il capocantina Adelino Lucchese dimenticò una botte di Recioto in fermentazione. Quando la ritrovò mesi dopo, scoprì che i lieviti avevano fatto il loro lavoro implacabile: avevano trasformato tutto lo zucchero in alcol, creando un vino secco, strutturato, leggermente amaro (appunto), e impossibilmente complesso. Spillandola, Lucchese esclamò: “Questo non è un amaro, è un amarone”.

Nacque così per caso uno dei vini più importanti d’Italia.

Ciò che rende l’Amarone profondamente diverso da qualsiasi altro grande vino rosso del mondo è la sua anatomia: non è una concentrazione di freschezza come un Barolo, non è una sfida taurina come un Bordeaux. È il risultato di una riduzione volontaria—le uve perdono il 40% del loro peso durante l’appassimento di 3-4 mesi su graticci di bambù nei fruttai—seguita da una fermentazione prolungata che dura fino a 30 giorni, il doppio dei vini comuni. Il risultato è un vino che contiene il doppio degli zuccheri e il doppio dei tannini di un vino fresco, ma che, a differenza del Recioto, ha visto trasformare tutto quello zucchero in alcol robusto.

È un ossimoro vivente: un passito che non è dolce, una sfida alla logica enologica, un vino che esiste perché qualcuno dimentico la botte giusta al momento sbagliato.

La Visita a Masi: Cosa Aspettarsi

Struttura della Visita Guidata

La “Masi Wine Experience” è una percorso strutturato in tre movimenti:

1. La Tenuta Serego Alighieri e i Vigneti (30-45 minuti)

Si inizia presso la Tenuta Serego Alighieri, una proprietà storica che Masi gestisce in collaborazione con i Conti Serego Alighieri—discendenti diretti del poeta Dante Alighieri da 1353 (non è uno scherzo storico: i Serego Alighieri sono tra i proprietari terrieri più antichi d’Italia). Qui passeggiano nei vigneti, osservando le pergolette veronesi, i sistemi di allevamento, la disposizione geologica dei terreni. Se visiti in estate, vedrai i grappoli che si formano; se visiti in autunno, vedrai la vendemmia in corso (uno spettacolo).

2. Il Fruttaio per l’Appassimento (15-20 minuti)

Questo è il cuore viscerale della visita. Entri in locali freschi, semi-bui, dove centinaia di cassette di legno contengono uve in appassimento. La guida vi mostrerà l’anatomia di una cassetta, come vengono disposte le uve in unico strato, come la struttura di bambù consente la circolazione dell’aria. Se visiti da ottobre a gennaio, vedrai il processo in real time—uve fresche nei primi mesi che gradualmente si raggrinziscono, concentrandosi in se stesse. La luce che filtra dalle finestre del fruttaio illumina gli acini come se fossero pietre preziose.

3. Le Cantine Sotterranee di Affinamento (30-45 minuti)

Scendi nel ventre della cantina. È uno spettacolo architettonico: un labirinto di corridoi e saloni con volte imponenti, lungo i quali file di botti di rovere si susseguono. Alcune sono state lì da decenni. La temperature sotterranea rimane costante attorno ai 12-13°C tutto l’anno—una climatizzazione naturale che i Romani conoscevano bene e che Masi sfrutta. Lungo il percorso, troverai opere d’arte contemporanea, installazioni architettoniche che interpretano il tema della vite e del vino: non è una cantina-museo sterile, ma uno spazio dove arte, storia e vino dialogano.

Qui vedrai anche il Masi Wine Discovery Museum, una sezione dedicata alla storia dell’Amarone, alla tecnica dell’appassimento attraverso i secoli, con reperti archeologici e documenti storici.

La Degustazione

Dopo la visita, risali al piano terra presso la Rivendita Serego Alighieri. Qui lo staff—sapiente e preparato, esperti assaggiatori—ti condurrà attraverso una degustazione guidata. Le degustazioni sono varie: puoi optare per l’assaggio classico di 4 vini (Valpolicella Superiore MontePiazzo, Rosso Verona Brolo Campofiorin, Amarone Riserva di Costasera, Recioto Casal dei Ronchi), oppure per degustazioni tematiche più approfondite. Su richiesta, puoi aggiungere una selezione di formaggi locali—il Grana Padano, il Taleggio, formaggi che risuonano con i profumi del vino.

Durante la degustazione, il sommelier ti guiderà attraverso la degustazione sensoriale: osservare il colore all’occhio, odorare i profumi (frutta cotta, tabacco, spezie, cacao per un Costasera maturo), assaggiare, provando a isolare i diversi strati di sapore. È una scuola di attenzione.

Il Significato di Questa Sosta

Lasciando Masi nel tardo pomeriggio, il tuo camper parcheggiato mentre il sole scende dietro le colline della Valpolicella, avrai toccato una delle fondamenta della civiltà enologica italiana. Avrai visto con i tuoi occhi come l’errore felice di un uomo distratto nel 1936 è diventato una delle eccellenze più celebrate dal mondo. Avrai compreso che dietro ogni bottiglia di Amarone ci sono due generazioni di lavoro: la natura che appassisce le uve durante i mesi più freddi, e l’uomo che guida quel processo con pazienza, osservazione, conoscenza.

Masi non è una tappa turistica tra tante. È un luogo dove la storia vera della viticoltura si tocca con le mani—attraverso il legno dei fruttai, il bambù dei graticci, le botti rovere che contengono il tempo liquido. È un posto dove comprendi che eccellenza non significa ricerca dell’effimero, ma ripetizione consapevole di tecniche che i Romani già praticavano duemila anni fa.

E il vino che tornerai a bere a casa—che sia un Costasera o un semplice Valpolicella Classico—avrà un sapore diverso. Saprai dove è nato, chi ha lottato con le uve, in quale fruttaio ha appassito, quale botte l’ha affinato, quale generazione della famiglia Boscaini l’ha vigilato dalla vigna alla bottiglia.


Informazioni Essenziali

📍 Indirizzo: Via Stazione Vecchia 472, Loc. Gargagnago, 37015 Sant’Ambrogio di Valpolicella (VR)

📞 Telefono: +39 045 7703622

🌐 Sito Web: https://www.masi.it/

Orari: Lunedì-Sabato, 10:00-19:00 | Domenica Chiuso

Prenotazione: Obbligatoria per visite guidate con degustazione; non necessaria per assaggi informali al bancone

Durata consigliata: 2,5-3 ore (con visita + degustazione)

Periodo migliore: Settembre-Gennaio (vendemmia e appassimento in corso)

Parcheggio camper: Disponibile nel piazzale antistante

Prezzi degustazione: €20-80 a persona a seconda della selezione

Distanza da Verona (Area Sosta Porta Palio): 30-35 km | ~45 minuti in camper

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